I page builder sono plugin che mettono a disposizione un’interfaccia drag’n drop con la quale scegliere e posizionare elementi di contenuto o funzionalità direttamente nella pagina WordPress
In questo modo, si possono costruire layout anche complessi senza bisogno di mettere mano al codice. Se hai creato qualche sito con WordPress, è molto probabile che ti sia capitato di utilizzarne uno.
Diversi temi acquistabili in famosi marketplace hanno, ad esempio, Visual Composer già implementato al loro interno, mentre altri strumenti simili possono essere installati come plugin, sia gratuiti che a pagamento.
I Page Builder per WordPress più usati
Ecco quattro page builder che hanno fatto le fortune dei loro creatori; ognuno ha diverse caratteristiche ma tutti hanno almeno due aspetti in comune: la semplicità d’uso e l’indubbia “capacità” di appesantire le pagine…
Visual Composer
È usatissimo, anche perché e lo si trova molto di frequente integrato in molti temi WordPress che possiamo acquistare nei principali marketplace. Anche a me è capitato di lavorare su siti che lo utilizzavano: l’ho trovato indubbiamente comodo, ma pesante. Inoltre, genera una bella mole di shortcode, che servono a richiamare le funzionalità dei vari moduli e, a volte, ho riscontrato qualche malfunzionamento. Non mi è piaciuto molto il front-end editor, l’ho trovato lento e non stabilissimo. Altra cosa, non so se dipendente dalla mia configurazione: mi pareva che diversi moduli non funzionassero al primo colpo, che avesse qualche bug.
Tempo fa c’è stato un problema di sicurezza che affliggeva una versione di questo plugin: visto che è stato risolto velocemente dallo sviluppatore, consiglio chi utilizza Visual composer di seguire il blog (o quello di Envato) per sapere in tempo se vengono riscontrati problemi e, nel caso, applicare gli aggiornamenti.
Divi Builder
Divi Builder è la soluzione di Elegant Themes per la creazione di layout in maniera visuale e sta diventando sempre più famoso: esiste sia come interfaccia di utilizzo e personalizzazione per l’omonimo tema, sia come plugin a sé stante.
Acquistando la membership annuale (89 $, pari a circa 80 € scarsi) o a vita, si ha diritto a scaricarlo e utilizzarlo (assieme agli altri 80 e più temi prodotti da questi sviluppatori) su illimitati siti, nonché al supporto. Io l’ho utilizzato con il tema Divi e l’ho trovato solido e intuitivo. Mette a disposizione moltissimi moduli e diversi widget, permette la creazione di sidebar personalizzate e offre la possibilità di creare dei layout riutilizzabili ed esportabili.
Anch’esso, tuttavia, inserisce molti shortcode dentro alle pagine/post e i siti costruiti con Divi non sono leggerissimi.
Lo trovo comunque un ottimo tool per costruire siti di presentazione, minisiti e landing page che richiedano un bell’aspetto grafico ma non hanno bisogno di customizzazioni spinte del codice. Il contro dell'”approccio Divi” è, a mio parere, quello comune ai page builder in genere: se hai bisogno di personalizzare molto le funzionalità del sito e andare a intervenire su template e codice php, le cose si complicano. Inoltre, se vorrai cambiare tema, dovrai ripulire i contenuti dagli eventuali shortcode utilizzati.
Ho un’affiliazione con Elegant: è giusto tu sappia che, se clicchi sull’immagine o sul link e acquisti, io riceverò una piccola commissione (il prezzo per te non aumenterà di un centesimo, ed eventuali sconti o offerte validi in quel momento verranno applicati normalmente).
Elementor
Elementor è free e open source.
La versione gratuita offre già diverse possibilità ma, per chi vuole ancora di più, c’è la versione Pro (utilizzo illimitato sul numero di siti stabilito dalla licenza che acquisti, 1 anno di aggiornamenti e supporto) che offre diverse funzionalità extra (tra cui: maggiori opzioni per Woocommerce, Portfolio, più modalità di visualizzazione dei post, slider) e un front-end editor che permette di lavorare sulla pagina mentre la visualizziamo. Anch’esso intuitivo e semplice, sembra un po’ più leggero di Visual Composer e non mi ha dato problemi. Come la maggior parte dei builder che conosco, usa shortcode e offre diversi widget.
Beaver Builder
È un plugin rilasciato in due versioni: una versione Lite nel repo di WP e una completa a pagamento, con più o meno opzioni a seconda della licenza per cui si opta. Nei pacchetti Pro e Agency, c’è un tema creato ad hoc e pronto per essere customizzato, anche se il plugin viene pubblicizzato come funzionante praticamente con ogni tema WordPress. Le recensioni degli utenti sono in massima parte ottime e l’utilizzo è intuitivo (d’altra parte, i page builder nascono per facilitare le cose!).
Lo sviluppatore offre anche una serie di template di pagina già pronti da utilizzare: se hai fretta, se non sai usare lo strumento e non hai tempo di imparare, anche questa potrebbe essere una soluzione. Certo, non sarà proprio originale e pensata per te… 😐
Beaver Builder provvede a creare i CSS e il/i Javascript necessari per ogni pagina creata: non dimentichiamoci che ogni animazione e ogni effetto sono generati da codice: queste risorse servono a far visualizzare e far funzionare il nostro layout e vengono caricate dal dispositivo dell’utente quando visita la pagina; bisogna valutare quanto la appesantiscono (e quanto, in realtà, siano effettivamente necessari).
Pro e contro dei Page Builder
OK
- Puoi creare layout per pagine e post in maniera veloce e intuitiva, visto che i page builder ti mettono a disposizione delle interfacce facili da usare, tutte visuali e drag’n drop.
- Non hai bisogno di conoscere il codice o il web design per utilizzare i page builder e realizzare un sito web pieno di effetti visivi accattivanti e con tante funzioni più o meno utili.
- I builder mettono a disposizione tanti elementi già pronti per presentare i contenuti del sito, inoltre è facile personalizzare font e colori.
- E… se vengono utilizzati così diffusamente, significa che tanti web designer li ritengono uno strumento valido! O sbagliano?
Non tanto OK
- I layout creati con un page builder sono più pesanti, poiché richiamano file e script addizionali necessari per ottenere le funzionalità e gli effetti desiderati. Questo ha conseguenze sull’esperienza utente e sulla velocità di caricamento della pagina (che è un fattore di ranking: a buon intenditor…).
- Non hai il pieno controllo di ciò che fai, a meno che tu non sappia sporcarti un po’ le mani all’interno del codice. Però le modifiche che farai avranno bisogno di più test per vedere se effettivamente sono compatibili, e mantenerle potrà essere più complicato.
- Se e quando vorrai cambiare tema, smettere di usare il builder o passare a un altro, gli shortcode inseriti nel contenuto non funzioneranno più e verranno visualizzati così come sono nel contenuto delle pagine: in qualche maniera, andranno tolti.
- In alcuni casi fa comodo utilizzare i page builder, ma legarsi troppo a questi strumenti non è un bene: utilizzarli senza sapere cosa si sta facendo e che tipo di codice stiamo generando, ci espone al rischio di non sapere come intervenire in caso di conflitti con plugin e problemi di compatibilità, che sono più frequenti di quanto si creda.
Non tutto è da buttare, ma penso che la cosa migliore sia riconoscere anche che non è tutto oro quel che luccica e utilizzarli in situazioni dove effettivamente i “contro” si facciano sentire meno, ovvero landing page per il PPC, minisiti dalla vita breve, siti di presentazione che non necessitino di personalizzazioni o funzionalità custom, singole pagine in cui vogliamo presentare il contenuto in una struttura particolare.